Image

Spesso diciamo “mi capita sempre che…”, “succede sempre che…”, “in quella situazione reagisco sempre così…” , con queste affermazioni intuiamo di avere degli schemi ripetitivi che portano a decisioni sempre uguali sia che esse siano sane, funzionali, che non sane e dannose, per sé e per gli altri.

L’Abitudine caratterizza il nostro comportamento, anche per mantenere un equilibrio interno, e questa Abitudine, spesso proviene dall’infanzia, attraverso quanto appreso dai genitori, che verrà attivato automaticamente, in modo inconsapevole.

Il bambino costruisce queste abitudini per dare un senso a quello che sperimenta ed osserva.

Ad esempio “i bambini non piangono”, detto dalla madre in modo ripetuto in molte occasioni, diventa un messaggio “se piango la mamma non è contenta, ed io non vado bene, devo essere forte per piacere alla mamma”.

Come afferma Richard Erskine ci facciamo continuamente delle domande, in base agli stimoli, a cui diamo risposte, queste risposte, spesso ci aiutano altre volte sono di ostacolo, ma senza risposte non potremmo relazionarsi o adattarsi.

Il Copione, la sua osservazione, il suo studio, è un elemento fondamentale pertanto molti autori dopo Eric Berne se ne sono occupati.

La costruzione del Copione inizia nell’infanzia, ma si evolve nel tempo, attraverso uno schema ripetitivo di Transazioni, quindi si basa sulle decisioni prese nell’infanzia, rafforzate dai messaggi genitoriali, e dalle successive esperienze di vita.

Il Copione spinge a cercare persone che vi abbiano un ruolo, e talvolta porta a vivere la vita in modo autolimitante, ad esempio si seguiranno Ordini e le Aspettative dei genitori.

Il Copione dipende anche da Fattori Innati, p.es. essere introverso, socievole, che possono essere condizionati dagli Eventi.

La definizione che meglio lo rappresenta è “Un copione è un piano di vita personale che un individuo decide in giovane età in reazione alla sua interpretazione degli avvenimenti sia esterni che interni”(Stan Woollams &  Micheal Brown, 1984).

Il Copione che proviene dall’infanzia è il risultato di Ingiunzioni e Spinte.

 

Le Ingiunzioni impongono al bambino delle censure e restrizioni, come ad esempio:

 

-“Non Esistere”, quando un bambino non si sente desiderato dai genitori, e quindi non meritevole di essere amato.

 

-“Non Essere un Bambino”, quando i genitori sono a richiedere attenzioni e cura al bambino.

 

-“Non Essere Intimo”, quando il bambino non riesce a provare gioia di fronte a coccole e abbracci, o quando i genitori sono distanzianti.

 

-“Non Appartenere”, quando viene trasmessa la paura degli altri e/o cresce in una famiglia isolata.

 

-“Non Essere Importante”, quando non viene permesso di sentirsi importante, di essere felice, e venir messo in disparte.

 

-“Non Essere Sano”, quando un bambino per ottenere attenzione, esagera nel manifestare malessere fisico, o pretende solo certi alimenti.

 

-“Non Avere Successo”, a seguito di messaggi tipo “la gente come non possono riuscire a fare carriera”.

 

-“Non Pensare”, quando p.es. avere una opinione diversa viene percepita dai genitori come una minaccia.

 

-“Non Fare…” , deriva da tutta una serie di proibizione di cose da non fare, p.es. esplorare il mondo.

 

-“Non Esprimere Sentimenti”, nella famiglia non sono accolte le espressioni dei sentimenti, non si può essere arrabbiati, tristi ecc…

 

-“Non Avere Bisogni”, una variazione del “Non Essere Bambino” , in cui il bambino nasconderà i propri bisogni

 

Le Spinte invece contengono giudizi morali socialmente accettabili, affermazioni valoriali, condivisibili dai genitori a parenti e amici, che si esprimono attraverso parole, tono della voce, posture, gesti, espressioni del volto, e rispondono ad un “Messaggio Interiore”: “Io sono Ok se…” oppure “Io vado bene se..”

 

Fra le Spinte citiamo:

 

-“Sforzati”, persone motivate che svolgono i compiti con entusiasmo, ma lo fanno sforzandosi di nell’organizzarsi a svolgere il compito.

 

-“Sbrigati”, persone che hanno fretta di finire un compito, rispettano le scadenze, fanno molte cose in breve tempo.

 

-“Sii Forte”, persone con uno spiccato senso del dovere, calme, costanti, gestiscono bene lo stress. Non essere molto in relazione con le emozioni e con gli altri, di cui ritengono di non aver bisogno.

 

-“Sii Perfetto”, persone che cercano la perfezione in tutto quello che fanno, si sanno organizzare, ma possono avere dei problemi a concludere un compito.

 

-“Compiaci”(gli altri), persone che sanno cooperare bene con gli altri, ascoltano tutti i punti di vista, cercano il “quieto vivere”. Risultano empatiche, accoglienti, comprensive.

 

Di seguito un diagramma di una persona nel mare che viene tirato giù dalle Ingiunzioni(i mattoni), e viene tirato sù dalle Spinte(i palloncini), così come descritto da Adrienne Lee, in Tilney 1998, p.30.

Bibliografia

Berne, E. (1968). A Layman’s guide to psychiatry and psychoanalysis. Simon and Schuster.
Berne, E. (1961). Transactional analysis in psychotherapy: A systematic individual and social psychiatry. Pickle Partners Publishing.
Berne, E. (1963). The structure and dynamics of organizations and groups. Ballantine Books.
Berne, E. (1964). A che gioco giochiamo. Bompiani.
Berne, E. (1966). Principi di Terapia di Gruppo.
Berne, E. (1970). Sex in human loving. Simon and Schuster.
Cornell, W. F., de Graaf, A., Newton, T., & Thunnissen, M. (2018). Dentro l’AT, Fondamenti e sviluppi dell’Analisi Transazionale. Las - Roma.
D’Amanti, S. (2011). I «Giochi» nell’analisi transazionale, come riconoscerli e come liberarsene. Xenia edizioni.
Ernst, F. H. Jr. (1971). The OK corral: The grid for get-on-with. Transactional Analysis Journal, 1, 231–240.
Moiso, C., & Novellino, M. (1982). Stati dell’Io, le basi teoriche dell'Analisi Transazionale Integrata. Astrolabio.
Novellino, M. (1998). L’approccio clinico dell’analisi transazionale: Epistemologia, metodologia e psicopatologia clinica. F. Angeli.
Novellino, M. (2004). Psicoanalisi transazionale: Manuale di psicodinamica relazionale per psicoterapeuti e counsellor. F. Angeli.
Novellino, M. (2010). Seminari clinici: La cassetta degli attrezzi dell’analista transazionale. Angeli.
Stewart, I., & Joines, V. (1990). L’analisi transazionale, guida alla psicologia dei rapporti umani. Garzanti.
Tangolo, A. E. (2010). Psicoterapia psicodinamica con l’Analisi Transazionale: Un’esperienza. Felici Editore
Woollams, S., & Brown, M. (1984). Analisi Transazionale, psicoterapia della persona e delle relazioni. cittadella editrice.

I commenti sono chiusi.

  • Prenota

    Pontedera, Pisa, Forcoli, Pietrasanta
    Alessandro Caraglio - MioDottore.it
  • Articoli Recenti

  • Tag